Artisti internazionali nati tra gli anni Sessanta e Settanta
Aprile – Maggio 2011
Prosegue presso lo Studio Carlotta Pesce la serie di appuntamenti con galleristi di fama internazionale, inaugurata lo scorso anno con la mostra Incontro con Lia Rumma (Marzo – Giugno 2010).
La mostra AROUD FOURTY presenta una selezione di artisti rappresentati da Giò Marconi.
La galleria Giò Marconi nasce a Milano nel 1990 su iniziativa di Giò Marconi, che aveva dato vita precedentemente allo Studio Marconi 17, uno spazio laboratorio sperimentale per giovani artisti, critici ed operatori culturali, da lui diretto dal 1986 al 1990. Inizialmente la nuova galleria è diretta da Giò e dal padre Giorgio, fondatore dello Studio Marconi (1965-1992) che ha esposto i lavori di alcuni tra i maggiori protagonisti dell’arte moderna e contemporanea. La galleria Giò Marconi si caratterizza soprattutto per l’interesse verso le proposte delle nuove generazioni del panorama europeo e internazionale e nel contempo continua a proporre gli artisti storici dello Studio Marconi.
Around Fourty presenta i lavori di artisti nati tra gli anni Sessanta e Settanta, già noti ed affermati sulla scena artistica internazionale grazie ad esposizioni presso prestigiosi Musei e istituzioni pubbliche.
JOHN BOCK
Nato a Gribbon, Germania, nel 1965.
Vive e lavora a Berlino. Dalla fine degli anni Novanta, ha partecipato alle più importanti rassegne d’arte contemporanea internazionali tra le quali due edizioni della Biennale di Venezia, Manifesta 5 a San Sebastian e l’ultima edizione di Documenta a Kassel.
John Bock combina materiali e linguaggio di uso quotidiano per realizzare installazioni, sculture e costumi di cui si serve per sviluppare deliranti performance e video fantasiosi e stralunati, dove tutto è caotico e sfrenato. I “palcoscenici” di Bock, fatti di tavoli, assi ed elementi in legno o in metallo a più livelli, diventano strutture di forte impatto visivo in cui oggetti handmade o accessori realizzati con stoffe, materiale plastico ed elettrico, diventano strumenti per illustrare il mondo giocoso e surreale dell’artista, fatto di elucubrazioni matematiche e riflessioni sul senso di ansietà dell’uomo contemporaneo.
MATTHEW BRANNON
Nato in Idaho nel 1971.
Vive e lavora a New York. Si è appena conclusa una mostra personale presso Portikus a Francoforte, curata da Daniel Birnbaum, il curatore della Biennale di Venezia del 2009.
Un’umoristica ed amara riflessione sulla condizione umana nella società contemporanea segna fortemente la pratica artistica di Brannon, che comprende dipinti, disegni, stampe, installazioni ed arazzi.
Elementi della comunicazione di massa e oggetti d’uso quotidiano vengono rielaborati in modo originale nei suoi lavori, sospesi tra narrazione ed autobiografia, che indagano tematiche legate al potere autodistruttivo degli individui, come l’alcolismo, l’abuso di sostanze, l’ansia di carriera, disavventure sessuali, l’ambizione e l’incoerenza.
LOTHAR HEMPEL
Nato a Colonia, Germania, nel 1966.
Vive e lavora a Berlino. Le opere di Hempel fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private. Tra le altre: Museum of Modern Art, New York; Saachi Collection, London; FRAC Champagne, Reims.
Il lavoro di Hempel è ricco di riferimenti alla storia, alla musica e ad un’ampia gamma di discipline e media: dal cinema sperimentale e underground alla danza contemporanea, dal teatro dell’assurdo a quello d’animazione; una ricerca eclettica e febbrile sospesa tra illusione e allucinazione che gioca con i codici della rappresentazione. Tutti questi riferimenti si fondono in una fantasiosa alchimia di immagini e cromie e vengono collocati dall’artista in una dimensione atemporale.
MARKUS SCHINWALD
Nato a Salisburgo nel 1973.
Vive e lavora a Vienna. Rappresenterà l’Austria alla prossima Biennale di Venezia. Nel 2007 il MAMBO-Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo di Palazzo Poggi, ha ospitato una sua mostra personale.
Nelle sue opere Shinwald fa riferimento in maniera molto personale ai miti storici, alla psicoanalisi, alle teorie culturali. La sua attenzione si focalizza sul significato del corpo, le sue molteplici sfaccettature storiche e culturali, e la sua messa in scena. Protesi e congegni meccanici spesso costringono i protagonisti dei suoi films (attori-danzatori) a muoversi come delle marionette, trasformando il corpo umano in un manufatto culturale. Nelle sue installazioni che sembrano dei veri e propri allestimenti scenici, nelle sue opere fotografiche o filmiche, Schinwald lavora con un’ampia varietà di tecniche artistiche adattando le rispettive estetiche alle sue storie per creare degli ambienti mistici speciali.
DASHA SHISHKIN
Nata nel 1977 a Mosca.
Vive e lavora a New York. I suoi lavori fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private. Tra le altre: il Whitney Museum of American Art, New York e il Museum of Modern Art, New York, the Pinakothek der Moderne, Munich.
Dasha Shishkin è acclamata come un grande talento emergente della scena artistica internazionale. Maurizio Cattelan la annovera tra le sue artiste preferite. I suoi “disegni colorati”, come ama definirli l’artista, sono stati accostati a Goya e Brueghel, così come a Schiele e a Toulouse Lautrec ed alle antiche stampe su tessuto giapponesi. L’artista si esprime attraverso il disegno a l’acquaforte utilizzando come supporto tele o materiali domestici come la carta da parati; le tecniche variano dall’acrilico ai pastelli, all’inchiostro e alla grafite. L’immaginario della Shishkin è in bilico tra macabro e fantastico, grazioso e malinconico ed è abitato da animali e umani, per lo più figure femminili, impegnati in attività banali o ripugnanti.
ELISA SIGHICELLI
Nata a Torino nel 1968.
Vive e lavora tra Torino. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2009.
Elisa Sighicelli da sempre esplora con i suoi lavori le dinamiche della visione, attraverso l’utilizzo di una particolare tecnica: la fotografia stampata su carta e applicata su plexiglas parzialmente dipinto sul retro, che viene esaltata da una o più fonti luminose. Una ricerca che si sviluppa parallelamente tra l’immagine fotografica ed il video, caratterizzata dalla capacità poetica di inquadrare luoghi e oggetti ordinari estraendoli dalla dimensione quotidiana, creando atmosfere di grande suggestione, avvolte da un senso di mistero e da un profondo silenzio, in un’apparente assenza di vita. La luce, che rivela i particolari degli ambienti immersi nel buio, è la vera protagonista del processo creativo di Elisa Sighicelli.
GRAZIA TODERI
Nata a Padova, Italia, nel 1963.
Vive e lavora tra Milano e Torino, Italia. Ha vinto il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1999 ed ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2009.
Grazia Toderi è un’artista che ha adottato un approccio particolarissimo al video e alla fotografia. Sempre affascinata dall’utilizzo di immagini provenienti da riprese già esistenti e dalle dinamiche dello spettacolo come occasione di incontro, Grazia Toderi lavora sull’immagine di stadi, arene e grandi teatri storici. Servendosi di immagini aeree, ricrea visioni notturne di città trasfigurandole in una sorta di firmamenti, animati da movimenti sempre uguali, congelati. La visione dall’alto di luoghi conosciuti, li trasforma in territori magici e misteriosi che interrogano la nostra capacità di comprendere il reale e la maniera in cui viene rappresentato.