Incontro con Galleria Continua
San Gimignano/Bejing/Le Moulin
Ottobre 2011 – Gennaio 2012
Carlotta Pesce è lieta di presentare, nello Studio in via D’Azeglio 42, una selezione degli artisti rappresentati dalla Galleria Continua. La mostra costituisce un nuovo appuntamento con una galleria d’arte contemporanea di fama internazionale e prosegue la serie degli Incontri, inaugurata nel 2010 con la Galleria Lia Rumma, Napoli, Milano, e nel 2011 con Giò Marconi, Milano.
La Galleria Continua è nata a San Gimignano nel 1990 su iniziativa di tre amici: Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo; occupa un suggestivo spazio ricavato da una sala cinematografica degli anni Cinquanta e costituisce uno dei centri d’arte contemporanea più importanti d’Italia, riconosciuti a livello internazionale. Nel 2004 la Galleria Continua ha inaugurato, prima tra le gallerie occidentali, un nuovo spazio nel distretto artistico di Pechino, 798 Art District, con lo scopo di promuovere l’arte contemporanea internazionale in luoghi in cui era poco visibile. Nel 2007 la Galleria Continua ha fondato Le Moulin, a Boissy-le-Chatel, nella campagna parigina, un luogo singolare dedicato alla creazione contemporanea di più di 10.000 m2 , nato dal recupero di un’antica manifattura.
La mostra Incontro con Galleria Continua presenta i lavori di quattro artisti già noti ed affermati sulla scena artistica internazionale grazie ad esposizioni presso prestigiosi Musei ed istituzioni pubbliche e prosegue l’indagine sugli artisti internazionali nati tra gli anni ’60 e ’70 iniziata con la mostra Around Fourty (Studio Carlotta Pesce, aprile–maggio 2011).
LORIS CECCHINI
Nato a Milano nel 1969. Vive e lavora in Toscana e a Berlino.
Nel lavoro di Loris Cecchini fotografia, disegno, scultura e installazione si fondono in una poetica unitaria dove forme familiari del nostro quotidiano vengono trasferite in una visione alterata che sfida la percezione dello spettatore. L’artista crea veri e propri set fotografici con oggetti da modellismo che poi fotografa. Tramite sottili elaborazioni in digitale, sovrappone brani di realtà a scenari fisici virtuali ricostruiti tramite modelli in studio, creando situazioni diverse tra il plausibile ed il paradossale.
Fra gli artisti italiani che si sono affermati nell’ultimo decennio, Loris Cecchini è fra quelli maggiormente apprezzati dalla critica nazionale ed internazionale. Ha tenuto mostre personali in prestigiosi spazi museali tra i quali il Palais de Tokyo di Parigi (2004, 2006 e 2007), lo Shanghai Duolun MoMA (2006), il PS1 di New York (2006), il Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne Métropole, Saint-Etienne (2010). Ha partecipato a rassegne prestigiose fra le quali la 49° Biennale di Venezia (2001), Premio per la giovane arte italiana 2004-2005 – Padiglione Venezia alla Biennale di Venezia (2005), la VI Biennale di Shanghai (2006), Artempo a Palazzo Fortuny di Venezia (2007), Forward>>Looking, MACRO FUTURE, Roma, Antroposfera, nuove forme della vita, Palazzo Re Enzo, Bologna (2010).
SABRINA MEZZAQUI
Nata a Bologna nel 1964, vive e lavora a Marzabotto, Bologna.
La letteratura è l’oggetto privilegiato della ricerca artistica di Sabrina Mezzaqui. L’esperienza della lettura, intesa come percorso conoscitivo e di maturazione e fonte inesauribile di conoscenza, è alla base processo creativo dell’artista. Attraversando simultaneamente linguaggi diversi – arte figurativa e letteratura – dà vita a vere e proprie poesie visive dove parola scritta e immagine si sposano in maniera armonica. Ogni singola opera nasce da un lavoro paziente, lento e meticoloso e vuole essere immagine del tempo che l’ha generata.
Sabrina Mezzaqui, tra le figure più interessanti nel panorama artistico italiano contemporaneo, ha presentato il suo lavoro nell’ultimo decennio in prestigiose rassegne e spazi pubblici in Italia (tra cui il MART di Rovereto, 2007 e 2010; la Fondazione Arnaldo Pomodoro, 2010; la Biennale di Architettura di Venezia, 2008; 15° Quadriennale d’arte di Roma, 2008, MAXXI , Roma, 2007, Artempo a Palazzo Fortuny, Venezia, 2007; la GAM di Torino, 2006; la Galleria d’Arte Moderna Bologna, 2005; il MAN Nuoro, 2005; Castel Sant’Elmo, Napoli, 2007) e all’estero (tra cui il PS1, New York, il Museé Saint Etienne Métropole, 2008, l’Istituto italiano di cultura, MOCA, Buenos Aires, 2009).
HANS OP DE BEECK
Nato nel 1969 a Turnhout in Belgio, vive e lavora a Bruxelles.
La ricerca di Hans Op de Beeck abbraccia diversi media, dalla scultura all’installazione, dal video al film d’animazione, dalla fotografia al disegno, alla pittura, alla scrittura (short stories) e talvolta anche alla composizione della musica che accompagna i video (come nel caso della canzone jazz “Sea of Tranquillity”). L’artista costruisce e mette in scena mondi surreali, sospesi tra passato e futuro, realtà e finzione, in una dimensione onirica senza spazio né tempo che conducono lo spettatore in un’intima riflessione sulla condizione umana, sull’assurdità tragicomica dell’esistenza. Una vena melanconica sembra percorrere l’intera produzione dell’artista, cosi’ come un certo gusto romantico che si codifica nella ripresa di alcuni stereotipi della rappresentazione del romanticismo che Op de Beeck reintroduce come valori attuali.
Hans Op de Beeck è tra le figure di primo piano della scena artistica internazionale, presente alle biennali di Shanghai nel 2006 e di Singapore nel 2008 e tra i protagonisti della sezione Art Unlimited di Art Basel del 2004, 2009 e 2011 e della collettiva In-Finitum, a Palazzo Fortuny nel 2009 e nel 2011. Numerose le mostre personali e collettive di livello internazionale a cui Op de Beeck ha preso parte nell’ultimo decennio: dallo Smithsonian’s Hirshorn Museum di Washington al Palais de Tokyo di Parigi; dal Centre Pompidou di Parigi al Reina Sofia di Madrid; dallo Scottsdale Museum of Contemporary Art, Arizona alla Whitechapel Art Gallery, Londra, allo S.M.A.K., Ghent, al P.S.1, New York.
SOPHIE WHETTNALL
Sophie Whettnall nata a Bruxelles nel 1973. Vive e lavora a Bruxelles.
A partire dalla fine degli anni ’90 il lavoro dell’artista si sviluppa seguendo due tematiche principali che, nonostante l’utilizzo di nuovi mezzi espressivi, derivano dalla tradizione pittorica: l’autoritratto e il paesaggio. La video camera è lo strumento con cui documenta i suoi viaggi, con cui si racconta, con cui riprende paesaggi che trasforma in paesaggi emozionali. La sua esistenza nomade ha contribuito alla scelta del mezzo espressivo che utilizza. Il video, a differenza della pittura, le consente di lavorare efficacemente mentre è il viaggio. Le sue opere – video, fotografie, video e installazioni multimediali – si esprimono nella prospettiva dell’autobiografismo rimanendo costantemente sospese tra realismo e astrazione, tra rappresentazione del reale e creazione, tra movimento e staticità.
Sophie Whettnall si è imposta nell’ultimo decennio all’attenzione de pubblico e della critica internazionale ed ha avuto modo di presentare il suo lavoro in prestigiosi eventi internazionali. Tra i quali la 52° Biennale di Venezia (2007); The World Expo of Shanghai 2010, Belgian Pavilion. Sophie Whettnall ha tenuto mostre personali in prestigiosi spazi museali, tra cui: Casa de Velazquez, Madrid, Spagna e Espazo de experimentacion e creacion contemporanea, Santiago de Compostela nel 2006; Fondation Miro, Barcellona, Spagna e UMFA Utah Museum of Fine Art, Utha, USA nel 2010.