Massimo Kaufmann
Ottobre – Dicembre 2012
Carlotta Pesce è lieta di presentare l’esposizione di nuovi lavori di Massimo Kaufmann (Milano 1963. Vive e lavora tra Milano e New York).
La mostra documenta gli esiti più recenti nella produzione di Massimo Kaufmann che nell’ultimo decennio si è focalizzata su una pittura astratta, come è emerso dall’esposizione, appena conclusa, al MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, dedicata agli ultimi lavori newyorchesi. Nelle grandi tele realizzate a New York si dispiega una rilettura astratta del paesaggio urbano e naturale, ispirata dall’osservazione attraverso le grandi finestre dello studio dell’artista. Nell’occasione MAMbo ha confermato la presenza dell’artista nelle proprie collezioni acquisendo una seconda opera del ciclo newyorchese (The Golden Age , 2008 e (Cecità , 2009).
Nei lavori pittorici di Kaufmann, caratterizzati da un cromatismo particolarmente ricco e da dense trame puntiformi, il processo creativo e l’elemento temporale rivestono un ruolo centrale. La stesura del colore avviene attraverso un processo lento, paziente, che genera velature, trasparenze e stratificazioni sulla tela disposta su un piano orizzontale, come in una sorta di mantra meditativo e con lo stesso spirito con cui un musicista suona il suo strumento. Altrettanto lungo è il tempo di percezione che queste opere richiedono perché emerga totalmente la complessità della ricerca.
Se nei lavori newyorchesi Kaufmann sembra confrontarsi esplicitamente con il Monet delle Nympheas , nelle due opere realizzate appositamente per la mostra presso lo Studio Carlotta Pesce, si confronta con uno dei grandi capolavori della storia dell’arte europea: Las Meninas di Diego Velázquez. Questi lavori inaugurano una serie di dipinti che si innestano nel solco delle innumerevoli interpretazioni pittoriche e filosofiche che hanno avuto origine dal complesso meccanismo dell’immagine, che oggi diremmo cinematografico, che ritrae l’infanta di Spagna Margherita, figlia di Filippo IV, accanto ad alcuni membri della corte e dell’artista stesso che vi si ritae nell’atto di eseguire un ritratto dei reali e che a sua volta appare riflesso in uno specchio sullo sfondo della scena.
Massimo Kaufmann è esponente di rilevo della generazione artistica affermatasi nei primi anni Novanta a Milano, imponendosi sulla scena italiana dopo l’Arte Povera e la Transavanguardia, utilizzando i più disparati mezzi espressivi, dall’installazione alla pittura, dalla fotografia al video e sfuggendo alle catalogazioni ed ai manifesti programmatici. Oltre al MAMbo, il suoi lavori fanno parte delle Collezioni di importanti Musei internazionali: Parigi (Fondation Cartier), Berlino (Martin Gropius Bau, Metropolis), Amsterdam (De Appel), Vienna (Palais Liechtenstein, Fondazione Ludwig), New York (Sperone-Westwater, Bronx Museum), Phoenix, Nizza (Musee d’Art Contemporaine), Roma Galleria Nazionale d’arte Moderna, (Quadriennale 1996 e 2005 , Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Milano (PAC, Triennale, Collezione Palazzo Reale) e nei musei di Graz, Sarajevo, Tel Aviv.
Ha pubblicato numerosi articoli e saggi d’arte contemporanea. (Riscoprire il Silenzio, Baldini Castoldi Dalai Ed.2004).
Nel Biennio 2006-2007 è docente presso le Accademie di Bergamo e Brescia. Dal 2010 collabora con l’Accademia di Brera a Milano dove svolge dei seminari sull’arte contemporanea.